2 giugno 2021. La Repubblica compie 75 anni

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Con quel segno in croce sulla scheda

2 giugno 2021. La Repubblica compie 75 anni

Alle elezioni politiche del 2 giugno 1946 parteciparono al voto anche le donne, un passaggio cruciale che le vedeva per la prima volta protagoniste del nuovo corso della società italiana.
Votarono in 14 milioni su un totale di quasi 28 milioni di italiani aventi diritto, dai ventuno anni in su, vestite con cura come in un giorno di festa, malgrado le ristrettezze dell’immediato dopoguerra (cinque anni fa, nel settantesimo anniversario della Festa, abbiamo dedicato a questo tema una bibliografia).

Aspettarono il loro turno, pazientemente.
“Saranno le tante cronache dei giornali, le fotografie e le immagini dei cinegiornali, che ritraggono elettrici in fila, al seggio nell’atto di porre la scheda nell’urna, nella cabina, a conferire a quelle giornate il sapore di un’impresa memorabile.” (Patrizia Gabrielli, Il primo voto, Castelvecchi, 2016).
Racconta una testimone: “Lunghissima attesa davanti ai seggi elettorali. Sembra di essere tornate alle code per l’acqua, per i generi razionati. Abbiamo tutti nel petto un vuoto da giorni d’esame, ripassiamo mentalmente la lezione: quel simbolo, quel segno, una crocetta accanto a quel nome. Stringiamo le schede come biglietti d’amore. Si vedono molti sgabelli pieghevoli infilati al braccio di donne timorose di stancarsi e molte tasche gonfie per il pacchetto della colazione. Le conversazioni che nascono tra uomini e donne hanno un tono diverso, alla pari”.
Anche la scrittrice Alba de Cèspedes votò per la prima volta: “Con quel segno in croce sulla scheda mi pareva di aver disegnato uno di quei fregi che sostituiscono la parola fine. Uscii, poi, liberata e giovane, come quando ci si sente i capelli ben ravviati sulla fronte”. (A. Garofalo, L’italiana in Italia, Laterza, 1956, p.38 e p. 44).

PM