Addio Lawrence Ferlinghetti

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Ci ha lasciati l’ultima icona della controcultura beat americana

Addio Lawrence Ferlinghetti

Ci ha lasciati Lawrence Ferlinghetti, l’ultima icona della controcultura beat americana, ecologista, antimilitarista, pacifista. Nel 2019 avevamo ricordato il suo centesimo compleanno invitando in bct Damiano Abeni, traduttore di molte sue opere e suo amico personale. 
Lawrence Ferlinghetti era stato anche un pittore, un agitatore culturale, un libraio e un editore. Aveva pubblicato Urlo (Howl) di Allen Ginsberg e fondato la leggendaria libreria indipendente City Lights Bookstore di San Francisco che, dalla metà degli anni Cinquanta, era diventata il simbolo della cultura alternativa. 
Il suo cognome tradiva l’origine italiana (suo padre era originario di Brescia), sua madre invece era di origine francese. Rimasto orfano, era stato adottato da una famiglia americana che lo aveva fatto studiare negli Stati Uniti e si era perfezionato a Parigi. Dopo la seconda guerra mondiale (aveva partecipato allo sbarco in Normandia), tornato in California, aveva cominciato a scrivere poesia e a pubblicare i poeti della controcultura. Un processo per “oscenità” in seguito all’edizione di Urlo di Ginsberg lo portò in carcere, ma gli diede anche la notorietà. Divenne celebre per la sua autodifesa in aula, quando si appellò alla libertà di stampa e di parola, trasformando il processo in un memorabile atto di accusa contro il perbenismo culturale dominante.
La sua raccolta A Coney Island of the mind è stato uno dei libri di poesie più venduto al mondo, con un milione di copie. 
Mantenne sempre un forte legame con la cultura europea, gli autori, i movimenti e le correnti artistiche del Novecento. Amò i surrealisti, Prevert, Piaf, Camus, ma anche i grandi poeti del passato, Dante e Beckett tra i primi. 
In Italia ricevette il Premio Lerici nel 2006. All’editore Marco Cassini (fondatore di Sur e della collana angloamericana Big Sur, un chiaro omaggio al libro di Kerouac) va riconosciuto il merito della “riscoperta”, a partire degli anni Novanta del secolo scorso, di questo autore che in Italia non era stato più tradotto dal 1968. Tra la fine degli anni Novanta e i primi del 2000 sono stati pubblicati ben sette libri di Lawrence Ferlinghetti. Tra i più recenti, Scoppi, urla risate (tradotto da Damiano Abeni e pubblicato nel 2019 da Sur), presentato in bct per il compleanno dell’autore, e Little boy, una biografia pubblicata da Clichy. 
Con Ferlinghetti, “la cultura usciva dalle Università, dalle Accademie, dai sacri luoghi del sapere per arrivare, parafrasando ancora una volta Kerouac, Sulla strada. E quel viaggio, iniziato tanto tempo fa, oggi continua verso un luogo ancora più misterioso” (Luca Valtorta, La Repubblica, 23 febbraio 2021). Leggi tutto
 

Cosa leggere di Lawrence Ferlinghetti in bct
L’amore nei giorni della rabbia, Mondadori, 1999; City lights pocket poets anthology: i poeti della Beat Generation, Mondadori, 2006; L’impermeabile di Kerouac: interviste sulla Beat Generation a Sanders, Hirschman, Ferlinghetti, Lacy , Società editrice fiorentina, 2005.
Un reading di Lawrence Ferlinghetti del 1965 su Youtube

PM