Buon compleanno, Bob Dylan

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Il menestrello che ha vinto il Nobel 

Buon compleanno, Bob Dylan

Per celebrare gli ottant’anni del menestrello rock, il poeta e cantautore Bob Dylan, non c’è niente di meglio delle parole di Alessandro Portelli* che per primo mandò in onda su una radio italiana una sua canzone, A Hard Rains’s A-Gonna Fall, nel lontano 1964.
Così scrive in Bob Dylan, pioggia e veleno, (Donzelli, 2018):
I miei compagni di scuola, liberals kennediani per lo più, mi avevano fatto ascoltare il mio primo disco di Pete Seeger, e come regalo di Natale nel 1963 mi mandarono un disco di un gruppo che non avevo ancora sentito… Peter, Paul and Mary, In the wind. Era un bel disco [...] ma quello che lo rendeva indimenticabile era l’ultima traccia: una misteriosa canzone intitolata Blowin’in the wind […]. Andai a guardare sull’etichetta per capire di che si trattava, e c’era solo una criptica parola: “Dylan”. 
Era ancora un perfetto sconosciuto Bob Dylan – che l’anno prima aveva cambiato il suo vero nome, Robert A. Zimmermann, in onore del poeta Dylan Thomas -  finchè il 28 agosto del 1964,  lo stesso giorno in cui Martin Luther King pronunciò il discorso I have a dream, qualcuno cantò Blowin’in the wind dal palco della Marcia su Washington. 
C’è una profonda giustizia poetica nel fatto che [nel 2016] lo stesso giorno in cui abbiamo perduto il premio Nobel Dario Fo, Bob Dylan veniva insignito a sua volta del Nobel. […] Si tratta di due artisti che cambiano il nostro rapporto con la parola anche intrecciandola con il suono, con la voce, con il corpo, con l’improvvisazione, con la performance e che per questo sembrano estranei all’istituzione letteraria. 
Sia Bob Dylan sia Dario Fo affondano le radici della loro creatività nel mondo delle culture popolari […]. Sono le voci dei vagabondi e dei saltimbanchi delle campagne italiane e le voci dei braccianti neri del Delta e dei vagabondi della depressione, da Blind Willie Johnson a Woody Guthrie, che attraverso di loro si impadroniscono del centro della scena e diventano nuovi linguaggi della modernità”.

Con la sua “strana faccia asimmetrica di ragazzo” e la sua voce cruda ha rotto tutti gli schemi e poi è diventato lui stesso un nuovo “canone”. 

Cosa leggere di Bob Dylan in bct:
Blues, ballate e canzoni, 1972; Bob Dylan: lyrics 1962-2001, 2006; Canzoni d’amore e di protesta, 1972; Tarantola, 1973;Tutte le canzoni: 1973-1980, 1980
Biografie 
Bob Dylan, di Michele Murino, 2005; The Bob Dylan scrapbook: 1956-1966, 2005;Bob Dylan, di Cesare Rizzi, 2004; Bob Dylan, di Anthony Scaduto, 2003;Bob Dylan, di Nemesio Ala, 1984.


*Alessandro Portelli è uno dei fondatori della storia orale, docente di letteratura angloamericana, autore di numerose opere tra cui: L’ordine è già stato eseguito (2001), America dopo (2003), Canoni americani (2004),  Badlands.Springsteen e l’America (2015), La città dell’acciaio (2017), Storie orali (2007), We shall not moved. Voci e musiche dagli Stati Uniti (2019), Canzone politica e cultura popolare in America (2004), tutte disponibili in bct

PM