Dalla parte delle donne

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Cosa leggere per l'8 marzo

8 marzo per la pace

Dal 1909, l’8 marzo è la Giornata internazionale della donna, l’occasione in cui universalmente si ricordano le lotte che le donne hanno affrontato e affrontano per ottenere il riconoscimento del loro ruolo nella società.
In questi giorni nelle librerie e nelle biblioteche vengono proposti libri che provano a combattere gli stereotipi e i cliché che si sono accumulati sul versante femminile.
Nella narrativa molti sono i titoli, soprattutto di area anglosassone, che tentano di rovesciare il modello di una letteratura fatta di eroi e divinità tutte riconducili al sesso maschile. Il silenzio delle ragazze (Einaudi) è uno di questi. L’autrice Pat Barker ha riscritto  l’assedio e la caduta di Troia facendoli raccontare in prima persona da una donna libera che si ritrova a vestire i panni della schiava di guerra (una storia che purtroppo si ripete immutabile a tutte le latitudini, in tutte le epoche, durante i conflitti). Si tratta di un libro ben scritto che non si limita a dar voce all’altra metà del cielo, e non può essere ricondotto puramente e semplicemente alla “riscrittura” al femminile del poema omerico - cosa di cui nessuno avverte il bisogno - ma interpreta il dolore universale delle vittime civili di ogni guerra. Una lettura che sarebbe utile abbinare a qualche saggio (godibilissimo) di Eva Cantarella come L’ambiguo malanno (Feltrinelli 2013), Gli inganni di Pandora. L’origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica (Feltrinelli 2019, riedito nel 2022), Itaca. Eroi, donne, potere tra vendetta e diritto (Feltrinelli, 2013) che  permettono di farsi un’idea molto chiara sul ruolo delle donne nel mondo antico.
Un altro libro di narrativa che viene proposto in occasione dell’8 marzo, e che ha ispirato anche numerosi reading a teatro, è Musa e getta: sedici scrittrici per sedici donne indimenticabili (ma a volte dimenticate), a cura di Arianna Ninchi e Silvia Spiravo, (Ponte alle Grazie 2021), in cui autrici contemporanee, tra le più amate in Italia, come Ritanna Armeni, Angela Bubba, Maria Grazia Calandrone, Elisa Casseri, Claudia Durastanti e tante altre raccontano  storie di ‘muse’, “donne sfrontate e bellissime o, al contrario, miti e riservate che, per lo spazio di una notte o per l’esistenza intera, hanno stretto relazioni complesse (e pericolose) con uomini di successo. Muse non sempre ‘gettate’ ma per lo più misconosciute – dando così corpo all’odioso detto secondo cui ‘dietro ogni grande uomo c’è una grande donna’ - che tornano dunque, finalmente, al centro del palcoscenico letterario”.
Da leggere sicuramente è il racconto di Lisa Ginzburg dedicato a Lou Andreas-Salomé, ambientato durante il viaggio in Russia con Rilke quando matura in lei l’idea di abbandonare il poeta; quello dedicato a Jeanne Hèbuterne, modella e compagna di Modigliani, scritto da Ilaria Gaspari che comincia così: “Una volta a una festa mi sono vestita da quadro di Modigliani” e L’anello magico di Angela Bubba incentrato sulla figura  indimenticabile della “Divina” Maria Callas colta nel suo tormentato rapporto con Pier Paolo Pasolini.
Una lunga serie di modelle, consigliere, amiche di grandi personaggi  delle quali, nei casi peggiori, si è perso persino il nome, e che solo in rari casi hanno conteso la fama ai loro “uomini”, pur avendo un grande talento. Quelle che ci sono riuscite lo hanno fatto insinuandosi nel pochissimo spazio loro concesso, negli “interstizi”, nei luoghi “smarginati”, come direbbe Elena Ferrante. Leggere questo libro è anche un atto di “riparazione”.

PM