Fenomeno Barbie

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La donna perfetta. Storia di Barbie, di Nicoletta Bazzano (Laterza, 2008)

Fenomeno Barbie

Esce il 20 luglio 2023 nelle sale italiane il nuovo film di Greta Gerwig su una delle bambole più conosciute e amate (o odiate) da schiere di bambine, a partire dagli anni ‘60: Barbie. La prima Barbie - dal nome della figlia del produttore e cofondatore della casa di giocattoli Mattel, Barbara - esordì nei negozi il 9 marzo1959, con un costume da bagno zebrato, la pelle chiara e i capelli neri legati in una lunga coda. Successivamente, sarà quasi sempre bionda. Costruita in Giappone, nel primo anno ne furono venduti trecentocinquantamila esemplari. Da allora, la produzione e la la storia personale della beniamina non si sono più fermate. A Barbie furono attribuiti un nome completo, Barbara Millicent Roberts, una famiglia, un fidanzato (il connazionale Ken) e un gruppo di amici provenienti da vari Paesi che costituivano un nuovo sistema di personaggi e relativi accessori da vendere a bambine e collezionisti. Barbie ha frequentato Willows High School e successivamente un’altra scuola newyorchese; parla 50 lingue ma non ha mai conseguito una laurea; ha traslocato più volte e svolto le professioni più disparate; ha posseduto una miriade di animali: cani, gatti, cavalli, un panda, un cucciolo di leone e persino una zebra e un'orca. Barbie si è pure candidata per la Presidenza degli Stati Uniti e ha partecipato a delle missioni spaziali sulla luna (anche Barbie astronauta!). Guida una decappottabile, rosa naturalmente. Sì, perché il colore di Barbie e di ogni suo oggetto è il rosa shocking con cui dipinge tutto il suo mondo. L’estetica Barbie ha fatto parte della cultura pop sin dagli anni ’50, ha ispirato donne di generazioni diverse e non è mai davvero passata di moda. Curve sinuose, seno, capelli biondi e occhi blu, Barbie ballava, cucinava, viaggiava. Ma i tempi cambiano e anche la bambola più famosa del mondo si è evoluta. La regista Greta Gerwig, con il suo film revival Barbie (2023) ne combatte lo stereotipo tentando, in chiave femminista, di abbattere il modello di perfezione femminile che ha incarnato. Lo slogan del film è Barbie è tutto, lui è soltanto Ken. La trama: vivere a Barbie Land significa essere perfetti in un luogo perfetto. A meno che tu non stia attraversando una crisi esistenziale. Oppure tu sia un Ken. Un film che si annuncia ironico e critico verso la società dell'immagine di oggi, usando le bambole Barbie come una metafora capace di essere colta da tutti.
Da leggere in concomitanza con l'uscita del film il saggio edito da Laterza nel 2008 La donna perfetta. Storia di Barbie, di Nicoletta Bazzano in cui la ricercatrice ripercorre divertita la storia e gli adattamenti al gusto della bambola nel corso dei decenni. Il libro fu pubblicato per il cinquantesimo anno di Barbie. Anche le bambole invecchiano! Simbolo dell'Occidente opulento, nel nuovo millennio la pin up californiana sta però perdendo terreno: le bambine si ribellano allo stereotipo di perfezione che incarna e le preferiscono giocattoli meno ‘patinati'. Il mondo tiri un sospiro di sollievo: Barbie, grazie al cielo, sembra ormai roba da museo.
Il libro è disponibile in sala Infodiv. alla collocazione DIV 305.4.BAZ.1 
Buona lettura, Barbiemaniaci!
MRC