I treni della felicità

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Estella: la vita straordinaria e dimenticata di Teresa Noce, di Valerio Varesi (Neri Pozza, 2024)

I treni della felicità

Il libro di Viola Ardone Il treno dei bambini, grande successo editoriale dell’Einaudi nel 2019, tradotto in 27 paesi, racconta la vicenda dei “treni della felicità” grazie ai quali, a partire dalla fine del 1945, 70.000 bambini per lo più del Meridione, ma anche del Lazio, del Polesine, e delle zone uscite più disastrate dalla guerra, comprese le città di Milano e Torino, furono sottratti alla miseria grazie alla generosità di famiglie dell’Emilia-Romagna, del Veneto, della Lombardia e della Toscana. 
Quella dei “treni dei bambini” ribattezzati “treni della felicità” fu una straordinaria vicenda umana e politica che durò fino al 1952. Furono organizzati e gestiti inizialmente dalle donne dell’UDI, Unione Donne Italiane, ma finirono per coinvolgere anche Comuni, Prefetti, il Comitato di Liberazione Nazionale, i sindacati, la Croce rossa, il CIF, Centro italiano femminile di ispirazione cattolica.
A idearli fu Teresa Noce, che aveva combattuto in Spagna tra le Brigate internazionali con il nome di Estella, e che dopo la vittoria del franchismo si rifugiò in Francia dove fu catturata dalla polizia francese e consegnata alla Gestapo. Fu deportata nell’inferno del campo di concentramento di Ravensbrück  (dove si registrano più di cinquantamila morti) e infine a Holleischen in Cecoslovacchia, dove fu destinata al lavoro forzato. Liberata nel 1945, tornò in Italia dove, in qualità di parlamentare e sindacalista, partecipò alle più importanti battaglie civili e politiche, in primo luogo quelle a difesa delle donne. Fu una delle ventuno donne elette all’Assemblea costituente della Repubblica italiana che si insediò il 25 giugno del 1946.
Nel 1953, dopo aver subito l’annullamento del matrimonio da parte del marito Luigi Longo che si era creato una nuova famiglia, decise di affrontare pubblicamente questa amara vicenda finendo per essere espulsa dal comitato centrale del partito comunista. Questo doppio tradimento, personale e politico, segnò la fine di ogni ruolo pubblico. “Mi accontenterei di non essere cancellata” scrisse nella sua autobiografia (Rivoluzionaria professionale). Quando morì nel 1980, erano in pochi a ricordare il suo nome. Lo scrittore e giornalista Valerio Varesi, l’ideatore della serie noir che ha come protagonista il commissario Soneri, ha dedicato a Teresa Noce il romanzo Estella che riporta alla luce la vita controcorrente di questa donna straordinaria.

PM