Il noir è morto? No, sta benissimo, purché ci sia un antieroe

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L’Alligatore, dai libri di Massimo Carlotto alla serie televisiva

Il noir è morto? No, sta benissimo, purché ci sia un antieroe

Compie venticinque anni l’Alligatore, il personaggio creato da Massimo Carlotto nel 1995 con La verità dell’Alligatore, il primo romanzo della fortunata serie che lo vede protagonista e che comprende, ad oggi, nove  tra romanzi,  racconti e un graphic novel. Lo sfondo è sempre lo stesso: “Veneto selvaggio, paesaggio di acquitrini, lagune, case sui barconi e taverne che sembrano saloon dei pistoleri. A contrasto con gli uffici, lindi e pinti, dove nascono gli affari dei perbene” (Stefano Balassone, La Repubblica 30 novembre 2020).
«La laguna veneta è un po' il nostro Mississippi, una zona "blues" all'italiana”, così la interpreta Daniele Vicari, il regista della serie televisiva omonima in quattro puntate su Rai2 (Vicari ha diretto Velocità massima, Diaz e il film per la tv, Prima che la notte). La zona lagunare del Nordest è la stessa magnificamente raccontata da un altro libro pubblicato quest’anno da Einaudi, Se l’acqua ride, di Paolo Malaguti.
Ho contaminato Carlotto con tante cose: c'è un po' di vecchio cinema di genere italiano, un po' di hard boiled americano. Ho pensato al Cattivo tenente di Abel Ferrara e ho dato al personaggio di Thomas Trabacchi i capelli di John Travolta in Pulp Fiction. Ma più di tutto ho pensato a Starsky & Hutch», prosegue il regista Vicari.  “Teho Teardo (che firma la colonna sonora) è andato a pescare in un repertorio di musiche popolari americane cantate da musicisti di strada e raccolte a suo tempo dallo studioso Italiano Alessandro Portelli.
Il risultato è una serie originale che gioca con il pulp, l’ironia e le atmosfere di un Veneto sconosciuto ai percorsi turistici, dal ritmo lento come quello magnifico del delta del fiume Po che spesso compare. 
L’eterna lotta tra il bene e il male non supera i confini del genere noir: il protagonista, Marco Buratti detto l’Alligatore (interpretato da Matteo Martari), ex cantante di blues, appassionato bevitore di Calvados, è un uomo fuori dal tempo, e non solo perché è appena uscito di prigione, dopo aver scontato sette anni da innocente per aver difeso un amico. E’ un malinconico pieno di rabbia, con un’unica ossessione, quella di cercare la verità a tutti i costi, risolvendo casi intricati senza mai contravvenire alla sua etica: lealtà assoluta per gli amici, disinteresse, mai un’arma, nemmeno nelle situazioni più pericolose. Il mondo del crimine, dell’arricchimento facile, dell’avidità (Nordest, o Italia intera?), non gli appartiene e può permettersi di guardarlo con grande distacco, una lontananza che è fisica e morale insieme. Anche il dialetto veneto usato nella serie è un modo per accentuare la distanza  rispetto un passato che non esiste più, anche se il futuro che si sta preparando non lascia immaginare niente di buono. 
 
La serie dell’Alligatore in bct:
La verità dell’Alligatore (1995), Il mistero di Mangiabarche (1997), Nessuna cortesia all’uscita (1999) (non disponibile), Il corriere colombiano (2000), Il maestro di nodi (2002), Dimmi che non vuoi morire (graphic novel, 2007), L’amore del bandito (2009), La banda degli amanti (2015), Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane (2017).
I libri di Massimo Carlotto sono presenti anche su MLOL
L’ultimo libro di Massimo Carlotto in bct è La signora del martedì (e/o 2020).
PM