InTERNati 8

Decamerino

"Senza lo bbé, che sse campa a ffà?"

InTERNati 8

La mia amicizia con un uomo  facente parte di una delle famiglie più importanti nel commercio del vino a Terni  - già patria di circa un centinaio di bettole, tra centro e periferia – mi ha fatto conoscere qualcosa della vita che si svolgeva in esse, tra l’oste e li tanti muscurilli (ubriaconi) che le frequentavano. Si tratta di scene tra il comico (pensiamo al beone squattrinato che, quasi piangendo,implorava dall’oste una misuretta , cioè un sorso, di vino gratis) ed il semitragico, conseguente allo svolgimento del rito potatorio detto “Passatella. Ma di qualche scena particolarissima non posso non descrivervi lo svolgimento, con i relativi “attori” che erano tre: lu mbriacone (lu muscurillu, cioè il moscerino del vino, la Drosophila), il vino (lo sciuriu o lo sciagrè) ed il sigaro (forse un mezzo toscano) acceso. Beh, accadeva che il tizio già alticcio, dopo averne scrollato la cenere, spegnesse il sigaro nel bicchiere, succhiandone poi il vino contenuto, tramite il sigaro in parola. Poi – sentite la finezza – l’indomani, l’uomo si ripresentava e, seduto alla stesso posto, fumava il sigaro all’aroma di vino, con un’aria di beatitudine senza pari. C’è stato anche qualcuno che spegneva il sigaro nel bicchiere senza averne scrollato previamente la cenere; ma sembra che il vino con dentro la cenere facesse male … E’ accaduto anche questo in una città in cui è sempre circolato il proverbio dialettale “Senza lo bbé, che sse campa a ffà?”. Alla prossima volta…

Flavio Frontini