La lenta discesa agli inferi della violenza domestica

Leggerissimeletture

Ogni volta che ti picchio, di Meena Kandasamy (e/o 2020)

La lenta discesa agli inferi della violenza domestica

Ogni volta che ti picchio, romanzo della poetessa e attivista indiana Meena Kandasamy, è fin dal titolo un pugno nello stomaco. Si tratta del racconto, in gran parte autobiografico, dell’improvvisa ed imprevedibile discesa agli inferi della violenza domestica di una giovane moglie durante i primi quattro mesi di matrimonio. 
La protagonista sperimenta l’inferno dopo aver sposato un professore universitario, fervente maoista, poeta dilettante - niente a che fare dunque con gli stereotipi del balordo violento -  che dopo il matrimonio si trasforma in aguzzino e stupratore.  Nemmeno lei corrisponde all’immagine della povera donna indifesa: è una scrittrice, è colta, ha frequentato gruppi femministi. Eppure la prigione, fisica e psicologica che le viene eretta intorno, la solitudine impostale dal marito sono quanto di più crudele e universale sia stato mai raccontato. 
Durante il nostro lungo lockdown, la cronaca quotidiana ha segnato una forte recrudescenza delle violenze in ambito familiare creando nei lettori una sorta di assuefazione, o addirittura un sentimento di repulsione verso questi temi. Perché leggere dunque un altro libro sulle violenze domestiche?
La forza di questo romanzo è che riesce ad essere “sconvolgente e necessario” rimanendo avvincente fino alle ultime pagine. Privo di retorica e di vittimismo “nonostante” il suo contenuto fortissimo, è diverso per la capacità della scrittrice indiana di smascherare “i meccanismi di manipolazione, di ricatto emotivo e pressione sociale” che stanno alla base della violenza stessa. E’ così che la storia di Meena diventa la storia di qualunque donna che, ad ogni latitudine e in ogni epoca, si trova coinvolta in un matrimonio fallito e violento. 
Originale e imprevedibile è anche l’uso dell’ironia con cui stempera i momenti più tragici. Il titolo stesso è una provocazione, tanto più grande quando scopriamo che è tratto da un verso del marito poeta-abusatore: "Ogni volta che ti picchio il compagno Lenin piange". 
Ecco come descrive Meena Kandasany l’escalation della violenza:
 “All'inizio è stato il divieto di truccarsi, poi la denigrazione del suo lavoro di scrittrice. Poi il non poter uscire da sola, la proibizione di usare internet, la cancellazione di tutti i file dall'hard disk. Ogni volta, una piccola erosione delle libertà, fino ad arrivare alla violenza fisica".  Sono anche i segnali di cui occorre che ogni donna sappia cogliere immediatamente il significato. Un suggerimento per tutte e un motivo in più per leggere questo libro. 
Trovi in bct Ogni volta che ti picchio e su Tuttolibri 20 giugno 2020 la bellissima recensione di Andrea Marcolongo .

PM