La musica contro il razzismo
In morte di George Floyd
La morte di George Floyd, avvenuta il 25 maggio a Minneapolis durante un controllo di polizia, ha portato in piazza negli Stati Uniti e in tutto il mondo milioni di persone che ancora una volta hanno posto all'attenzione il gravissimo problema del razzismo che da sempre affligge quel paese.
Da sempre anche i musicisti hanno accompagnato le lotte contro la schiavitù, per la giustizia sociale e per l'uguaglianza dei diritti, dando vita ad una colonna sonora che ha attraversato i secoli, i paesi, le lingue, i generi musicali. Un vastissimo repertorio si può ascoltare a questo link:
https://www.antiwarsongs.org/categoria.php?lang=it&id=65&ord=art#start
Degli ultimi cinquant'anni di musica e contromusica negli Stati Uniti ci parla invece Alessandro Portelli nel suo ultimo libro pubblicato da Squilibri We shall not be moved. Voci e musiche dagli Stati Uniti (1969-2018) e da lui stesso presentato in una intervista dello scorso dicembre:
Consigli di lettura
Blues: una storia completa. Logos, 2009
Gerhard Kubik, L’Africa e il blues. Fogli volanti, 2007
Alan Lomax, La terra del blues: delta del Mississippi: viaggio all’origine della musica nera. Il saggiatore, 2005
Vincenzo Martorella, Il blues. Einaudi, 2009
Alessandro Portelli, Canzone politica e cultura popolare in America: il mito di Woody Guthrie. DeriveApprodi, 2004
Slave songs of the United States: canti afro-americani dell’Ottocento. L'Epos, 2004
Eileen Southern, La musica dei neri americani: dai canti degli schiavi ai Public Enemy Blues. Il saggiatore, 2007
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