Le madri non dormono mai, di Lorenzo Marone

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Il paradosso dei bambini in carcere

Le madri non dormono mai, di Lorenzo Marone

Pubblicato da pochi mesi da Einaudi nella collana Stile libero, Le madri non dormono mai è l’ultimo romanzo di Lorenzo Marone
E’ ambientato a Napoli, all’interno di un istituto di custodia (Icam) per detenute madri: luoghi di detenzione che non sono vere carceri, appartamenti che non sono case. Le porte vengono sprangate dall’esterno di notte ma sono aperte sui cortili di giorno.  E’ un’opportunità concessa dal 2006 dallo Stato alle madri detenute con figli minori finché questi ultimi non compiono dieci anni.
E’ attorno a questa parola “finché” che ruota la storia di Miriam Capasso, giovane e bella, un piglio da guerrigliera, condannata per aver tentato di risparmiare il carcere a suo marito camorrista, e di suo figlio Diego, che di anni ne ha nove. 
Al termine di quello che appare come un tempo “sospeso”, di attesa - con i suoi lati negativi ma anche inaspettatamente positivi - il carcere si riprenderà la vita delle madri; i rioni, con tutta la loro violenza, quella dei figli, senza alcuna possibilità di riscatto. Nella periferia di Napoli non c’è scampo per nessuno, nemmeno per quelli che almeno sulla carta la libertà ce l’hanno, come la psicologa Greta e Miki la guardia.  Figuriamoci per chi nei rioni ci è nato e ha la malavita dentro il proprio destino.
Quello che colpisce nella storia di Miriam e di Diego è il dramma di un rapporto madre figlio che non era mai nato, che sboccia incredibilmente in un luogo di detenzione, anche se attenuata, e che avrà un destino tragico proprio quando una pur debole forma di salvezza sembrava a portata di mano. 
I problemi sociali, economici e culturali che rendono opaco lo sguardo di questa madre nei confronti del figlio - che ha il vizio di essere “troppo buono” in un mondo così violento - sembrano non dare scampo a nessuno soprattutto perché nessuno vuole vederli. 
Miriam, che sembrava volesse rivoltare il mondo e non può nemmeno badare a se stessa e Diego, il ragazzino timido e bullizzato, diventano il simbolo di una disfatta totale che non appartiene solo alle zone in mano alla camorra. 
Il carcere non è un posto per bambini. Fuori, se possibile, è anche peggio. 

Lorenzo Marone, napoletano, scrive da quasi dieci anni. Il primo successo è stato La tentazione di essere felici (Longanesi 2015) cui sono seguiti Magari domani resto (Feltrinelli 2017), Cara Napoli (Feltrinelli 2018),Tutto sarà perfetto (Feltrinelli 2019), Un ragazzo normale (Feltrinelli 2020) e La donna degli alberi (Feltrinelli 2020). Per Einaudi ha pubblicato Inventario di un cuore in allarme (2020). 

PM