Lo scrittore in cucina. Se è un giallo di Camilleri a farci venire l’acquolina

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Le golose ricette del commissario Montalbano

Lo scrittore in cucina. Se è un giallo di Camilleri a farci venire l’acquolina

In questi giorni di emergenza in cui ci viene imposto di non muoverci da casa, il desiderio di gustare buon cibo è altrettanto forte di quello di viaggiare, sia pure con gli occhi dell’anima, immaginando itinerari mai praticati o da riscoprire, magari nella nostra Italia.

Spesso sono le pagine di un romanzo a far volare la nostra fantasia e a generare questo “appetito” insieme reale e metaforico.

Nei romanzi gialli di Andrea Camilleri il cibo rappresenta il legame fortissimo con la cultura materiale, con la città, il proprio paese, la propria identità. Con i sapori aspri e dolci insieme della sua Sicilia, ci catapulta dentro storie di intrighi, sangue, amore e disperazione.

Quando Salvo Montalbano si siede a tavola nella sua terrazza di Marinella, davanti a una pasta ‘ncasciata o a un piatto di alici, noi conversiamo amabilmente con lui, anche se il commissario non ama parlare mentre mangia. Sono colloqui muti come quelli di Montalbano con la cammarera Adelina, con Calogero o Enzo, nelle trattorie di Vigata, intessuti di riconoscenza, di languori, emozioni che fanno riaffiorare l’infanzia, come una madeleinette.

bct ti suggerisce di intraprendere questo viaggio ideale sulle orme di Camilleri iniziando con una ricetta, una delle preferite del commissario Montalbano, quella della pasta 'ncasciata

PM