Nessun dorma…

SaggiConsigli

Puccini, di Virgilio Bernardoni (Il Saggiatore 2023)

Nessun dorma…

Il 29 novembre ricorrono i cento anni dalla scomparsa del Maestro, uno dei più grandi compositori al mondo. Per approfondire la conoscenza di questo ‘grande’ della musica italiana proponiamo la lettura del libro biografico ‘Puccini ’ uscito per Il Saggiatore nel 2023, scritto da Virgilio Bernardoni, professore di Musicologia e Storia della musica all’Università degli Studi di Bergamo. Attraverso le pagine del corposo volume, l’autore accompagna il lettore nei luoghi e nelle tappe della vita del compositore. La biografia utilizza in modo cospicuo il supporto insostituibile della corrispondenza. Giacomo Puccini ha scritto migliaia di lettere. Ne conosciamo più di diecimila […] Pensando di far cosa utile per il lettore, ho scandito la narrazione in cinque episodi, corrispondenti alle principali fasi biografiche ed estetiche della carriera pucciniana.[…] nella storia: la sua personale per farne un ritratto; quella della musica e del teatro musicale nel tempo trascorso dalla morte per orientare in sintesi sui fondamenti della sua attualità (a pagina 12 e 13 della premessa).
Si parte dal periodo giovanile trascorso a Lucca, poi a Milano dove Giacomo, erede di una dinastia di musicisti, fece il suo esordio a livello nazionale come pupillo di una importante impresa musicale italiana. Dalla città meneghina prese il volo, raggiungendo con le sue opere i palchi mondiali più prestigiosi, senza mai dimenticare il luogo del buen retiro: Torre del Lago. Arrivato per la prima volta nel 1891 con la moglie Elvira e il figlio Antonio per trascorrere le vacanze estive, il Maestro lo elesse a luogo ideale per la giusta ispirazione. Il successo arriva per Giacomo a livello mondiale quando le quattro opere Manon Lescaut, La bohème, Tosca e Madame Butterfly vennero messe in cartellone nello stesso teatro. Si tratta di veri e propri ‘festival Puccini’. Cosa assai rara per l’epoca. Il primo di questi eventi si tenne al Teatro dell’Opera di Buenos Aires nel 1905, poi al Covent Garden di Londra, a Budapest e Londra (1906), una prima all’Opera-Comique di Parigi e infine al Metropolitan Opera House di New York (1907). Vincolato da obblighi contrattuali, Puccini doveva partecipare a incontri, ricevimenti, interviste. Sempre accompagnato dalla moglie che amava più di lui la vita mondana. Addirittura a Buenos Aires il suo ritratto figurò sulla pubblicità di un sapone e la firma su un liquore ricostituente. La sua presenza nella Grande Mela servì a far rilanciare il Metropolitan. Giacomo Puccini rimane operista come pochi in grado di intercettare il gusto del pubblico ancora oggi, di affermare l’universalità della sua arte all’incrocio fra una drammaturgia di grande forza comunicativa e la complessità di una scrittura consapevole dei percorsi della modernità. Cosa notevole se pensiamo che era nato nel 1858! 
Bernardoni descrive anche come le problematiche produttive siano state al centro dell’attenzione del compositore. Per quanto possibile, seguì sempre da vicino – in Europa e negli Usa – le vicende esecutive dei suoi titoli. Ma chiarisce anche come negli ultimi anni della vita Puccini, uomo di teatro integrale, fosse convinto – e per questo si batté – che in Italia il futuro delle rappresentazioni operistiche fosse destinato a passare attraverso una presenza pubblica di garanzia anche economica e gestionale. Un’idea che iniziò a concretizzarsi nel 1921, quando nacque l’Ente Autonomo Teatro alla Scala. 
Il libro è collocato in sala Cinefonoteca DIV 780.92.PUC.BER.1
Trovi collocati nella sala altri documenti cartacei, sonori e video, sul Maestro e del Maestro.
Puccini con una sicurezza comunicativa infallibile, attraverso una sensibilità spiccatissima […] ci svela l’uomo nella sua nuda fragilità. E per questo, a cent’anni dalla morte […] continua a parlarci di noi e a esserci compagno prezioso nel cammino della vita (a pagina 465 del libro).  
MRC