InTERNati 3
I tempi cambiano
Un tempo, la parola cane – sia come sostantivo che come aggettivo – era senz’altro dispregiativa; non per caso, ne sono derivate varie parolacce come canaglia, cagnara, cagnesco eccetera. Il suo uso come aggettivo, diventava poi il massimo dello spregio se accostata a Mondo, Madonna, Dio e simili. Oggi, essendo il cane il massimo animale d’affezione – simbolo di fedeltà e di amore – viene spesso promosso al rango di essere umano (Amore, vieni da mamma / papà! ecc.) Questo amore, come ogni altro amore, ha un costo non indifferente che però, nel tempo del virus Corona può trasformarsi in un utile: sembra ci sia infatti chi chiede brevemente in affitto il cagnolino altrui per poter passeggiare impunemente varie volte in più, rispetto alle disposizioni governative che limitano le uscite possibili solo a quelle imprescindibili (lavoro, spesa e poche altre). I tempi cambiano…
Flavio Frontini