Robert Redford

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Un divo riservato che ci ha fatto innamorare.

Robert Redford

Robert Redford, l'affascinante star americana del grande schermo, diventato regista premio Oscar, è morto il 16 settembre 2025 nello Utah, dove viveva. Aveva 89 anni. La sua è stata una carriera lunga, costellata di successi. Recitò in western come Butch Cassidy (1969), in commedie come A piedi nudi nel parco (1967), in film drammatici come Il grande Gatsby (1974) e di spionaggio come I tre giorni del Condor (1975).  Aveva continuato a fare film fino allo scorso decennio, comparendo tra gli altri in Captain America – Il soldato d’inverno (2014). L’ultimo era stato Old man & the gun del 2018.    
Redford fu anche regista: diresse tra gli altri L’uomo che sussurrava ai cavalli (1998) e soprattutto Gente comune (1980), per il quale vinse l’Oscar come miglior regista.
Non vinse invece mai quello come miglior attore, ma gli fu assegnato quello per la carriera nel 2002.
Tutti gli uomini del presidente (1976), La stangata (1973),  Come eravamo (1973), La mia Africa sono solo alcuni tra i titoli che lo hanno visto protagonista. La mia Africa (Out of Africa) è un film del 1985 diretto da Sydney Pollack, ispirato all'omonimo romanzo autobiografico di Karen Blixen. Candidato a undici premi Oscar, il film ne ha vinti sette. Accanto a Robert Redford, che veste i panni del cacciatore Denys Finch-Hatton, c'è Meryl Streep che nel film è Karen Blixen.

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Lontano dai riflettori Redford è stato un fervente sostenitore delle cause ambientali, pioniere e promotore del Cinema indipendente. Nel 1981 aveva fondato, con l'amico regista Sydney Pollack, il Sundance Institute, un'organizzazione non profit dedicata a coltivare nuove voci cinematografiche e, tre anni dopo, aveva rilevato un festival cinematografico in difficoltà nello Utah che, qualche anno più tardi, ribattezzò con il nome dell'istituto. Nacque così il Sundance Film Festival, che scoprì e lanciò numerosi registi indipendenti come Quentin Tarantino, Kevin Smith, Robert Rodriguez, Jim Jarmusch, Darren Aronofsky, Christopher Nolan e James Wan. Paragonato spesso a Paul Newman, fu un suo grande amico.
È difficile trovare un attore che abbia realizzato, uno dopo l’altro, film altrettanto belli e memorabili come lui. Rimarrà indelebile il ricordo del sorriso scanzonato, lo sguardo limpido e ribelle, la sua naturalezza davanti alla macchina da presa che lo consacrarono sin dai primi anni della carriera una icona.
Da allora Redford non è più uscito dall’immaginario collettivo.
MRC