E' uno di quei giorni...

SaggiConsigli

Vincente o perdente, di Ornella Vanoni con Pacifico, La nave di Teseo, 2025

Copertina del libro

Dopo la sua morte diventa ancora più intensa la lettura del libro, o meglio del diario sentimentale di Ornella uscito a maggio 2025 per i tipi de La nave di Teseo: si trasforma in una sorta di testamento spirituale. 
In ‘Vincente o perdente’  Pacifico, nome d’arte di Luigi De Crescenzo, incontra Ornella Vanoni e nasce questo libro-confessione, in prima persona, intimo e coinvolgente, non una semplice autobiografia. In ogni pagina incontriamo la sua ironia, i suoi pensieri, le sue emozioni, le sue fragilità e la sua determinazione. I mille aspetti raccolti e raccontati da una donna e artista immensa. La malinconia permea la sua vita, che conosce ed ama, purché, sottolinea non degradi verso la tristezza. O, peggio ancora, nella depressione. Una vita vissuta a trecentosessanta gradi attraversata da mille facce, che l’artista vede intorno a sé quando chiude gli occhi. Una vita si riempie di occhi, di facce. Incontri tantissime persone, è come risalire controcorrente un fiume pieno di sconosciuti. Molti non li vedi nemmeno, o magari ne incroci lo sguardo solo per pochi istanti. Di tanto in tanto con qualcuno ti fermi, lo conosci veramente (a pagina 11 del libro).
E sopra a ogni cosa l’amore, sempre, fino all’ultimo minuto. Trascorrerai tutta la vita su un palcoscenico, con i fari puntati in faccia. Interpreterai personaggi di grande carattere a teatro, darai la buonasera ai telespettatori. Ma soprattutto canterai. Sempre, fin oltre i novant’anni, fidati. Non posso dirti che sarai sempre felice. E chi lo è? (a pagina 158 del libro).
Il libro è il ritratto fedele di una donna che se doveva scegliere di camminare a passo calmo o fare un salto nel vuoto, ha scelto di saltare avanti. Sempre.
Trovi il libro in sala Cine-fonoteca alla collocazione DIV 781.64.VAN.PAC.1 

Ho avuto una vita difficile, dolorosa. E bella, bellissima. E gioiosa. Ho avuto tutto.

C’è tantissima vita nella parole di Ornella Vanoni, ma quello che rende davvero emozionante la lettura del libro è la sua visione sulla morte. “Morire bisogna. Ma non è necessario torturarsi”.
E detto da una donna che è diventata virale dicendo “non so se arrivo a Natale” è addirittura profetico.
Ciao Ornella, ci mancherai Senza fine.
MRC