Addio, Gianni Mura

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Gianni Mura se n’è andato il primo giorno di primavera

Addio, Gianni Mura

Gianni Mura se n’è andato il primo giorno di primavera nell’ospedale di Senigallia quando sia il calcio che il ciclismo, le sue grandi passioni, erano stati già bloccati dall’emergenza epidemica.

Firma di punta del quotidiano La Repubblica, i suoi articoli sportivi (anche le “spassaparole” dell’ultima pagina) erano seguitissimi.

Il suo ufficio preferito “un bar d’estate con il pergolato sul retro”, davanti a pane, salame e a quel computer a cui, a malincuore, si era adattato abbandonando la sua vecchia macchina per scrivere.
 

Cosa leggere di Gianni Mura

Ha scritto di lui Stefano Bartezzaghi in una delle quattro pagine che Repubblica gli ha dedicato: “Mura sapeva trovare le parole sotto le parole e le persone sotto le persone”. Era “inarrivabile nelle interviste”, ma è stato anche uno scrittore prolifico. Due sono i gialli da lui pubblicati: Giallo su giallo (Feltrinelli 2009) e Ischia (Feltrinelli 2014) che hanno come protagonista il commissario Jules Magrite, il parigino che adora il pecorino di Gavoi, anagramma di Maigret e Magritte, e poi  Non gioco più e me ne vado. Gregari e campioni, coppe e bidoni (Il saggiatore, 2013), Tanti amori (2013), Non c’è gusto (2015), Confesso che ho stonato (2017).

Ma il libro definitivo è stato La fiamma rossa. Storie e strade dei miei tour.
 

https://www.minimumfax.com/shop/product/la-fiamma-rossa-1529

https://www.ilsole24ore.com/art/gianni-mura-poesia-cronaca-una-strada-salita-ADg3F8E

PM