Non una di meno
Prima tempesta, di Susana Chávez Castillo (Sur 2024)
E’ uscita in libreria in Italia giusto un mese fa la raccolta di poesie di una delle autrici più citate in questi giorni nelle piazze di tutto il mondo, ovunque si gridi basta alla violenza sulle donne. Il titolo è 'Prima tempesta' edito da Sur. L’autrice è la poetessa e attivista messicana Susana Chávez Castillo che ha vissuto la sua breve esistenza a Ciudad Juárez, una grande città ai confini con gli Stati Uniti tristemente famosa per le tante donne assassinate dalle bande della morte. Fu proprio qui che venne utilizzata la prima volta la parola “femminicidio” dall’antropologa Marcela Lagarde. Nella stessa città sarebbero comparse per la prima volta nel 2009 le scarpe rosse durante una manifestazione di protesta, da un’idea di Elina Chauvet. Susana Chávez Castillo aveva iniziato a scrivere a undici anni, ottenendo un discreto successo grazie alle letture pubbliche dei suoi versi che tuttavia non vennero mai pubblicati durante la sua breve vita. Fu lei a gridare la prima volta Ni una mujer menos, ni una muerta mas (Né una donna in meno/ né una morta in più) che diventerà lo slogan Non una di meno, quello più diffuso nelle piazze d’Italia dove si manifesta contro i femminicidi. Le poesie di Susana Chávez Castillo sono - come la sua vita - piene di rabbia e insieme di dolcezza, uno schiaffo e insieme una carezza, tengono insieme la lingua alta dell’università e delle lettere, l’eco degli studi di psicologia, i riferimenti alla poesia e alla musica del suo tempo – Alfonsina Storni e Chavela Vargas – e molta, moltissima lingua della casa e della strada” (dall’introduzione curata da Concita De Gregorio). Susana fu uccisa a 36 anni nel 2011 da una delle tante bande che imperversavano nel paese e il suo corpo venne scempiato per simulare un delitto della criminalità organizzata. La sua voce però risuona ancora nelle sue pagine e nelle strade.
PM