Nuccio Ordine e i Classici per la vita
Classici per la vita. Una piccola biblioteca ideale, di Nuccio Ordine (La nave di Teseo, 2016)
E’ stata una grande perdita quella di Nuccio Ordine, venuto a mancare i primi dello scorso mese. Aveva insegnato nelle università più prestigiose e pubblicato libri tradotti in più di venti paesi. Era uno dei massimi studiosi del Rinascimento e degli inizi dell’Età moderna ed era definito “il saggista italiano più conosciuto al mondo”. Nel 2013 il successo internazionale era arrivato con un titolo che è un ossimoro, L’utilità dell’inutile. Si tratta di un vero “manifesto dei saperi cosiddetti inutili” all’interno della logica dominante dell’efficienza degli studi a scopi produttivi. In un paese come il nostro in cui per decenni si era discusso (e il dibattito è tuttora acceso) sull’opportunità di abolire lo studio delle lingue morte, della storia dell’arte, di interi comparti educativi come quelli umanistici, contrassegnati dallo stigma della “superfluità”, aveva osato sostenere che l’ostinazione per l’”utilità” avrebbe messo in pericolo la stessa istituzione scolastica e universitaria, l’arte e la creatività, e avrebbe fatto vacillare valori fondamentali come la dignità e l’amore per la verità.
“Se non salviamo i classici e la scuola, i classici e la scuola non ci potranno salvare” aveva aggiunto in Classici per la vita. Una piccola biblioteca ideale, uscito a Parigi nel 2015 con il titolo Une année avec le classiques, pubblicato, in italiano, da La nave di Teseo l’anno successivo.
Voleva dimostrare che aveva ragione Italo Calvino quando diceva che un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire, che ci può insegnare qualcosa sull’arte di vivere, anche come resistere all’utilitarismo fine a sé stesso. Leggere un classico ci aiuta a riconoscere – nel mezzo dell’inferno che viviamo, e di cui diventiamo parte fino a non vederlo più – “chi e cosa non è inferno, e farlo durare e dargli spazio”. (Italo Calvino, Le città invisibili).
Se cercate un classico per questa estate, il posto giusto è la biblioteca.
PM