Oppenheimer

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Oppenheimer, trionfo e caduta dell'inventore della bomba atomica, di Kai Bird e Martin J. Sherwin (Garzanti, 2023)

Oppenheimer

'Oppenheimer', pellicola del regista Cristopher Nolan, ha trionfato nella notte degli Oscar 2024. Il film si è preso ben sette statuette su tredici nomination. Ma chi era Oppenheimer? La sua fama è legata soprattutto alla costruzione della prima bomba atomica e alla successiva crisi di coscienza che lo portò a rifiutarsi di lavorare alla bomba all'idrogeno. Nel libro 'Oppenheimer, trionfo e caduta dell'inventore della bomba atomica’ uscito nel 2023 per Garzanti, gli autori Kai Bird Martin J. Sherwin raccontano con dovizia sia l’uomo che lo scienziato. Oppenheimer fu un genio indiscusso della fisica, amava cavalcare nelle valli del New Messico dove la famiglia possedeva un ranch e dove lo scienziato trovò il posto ideale per costruire il suo laboratorio. Personalità complessa difficile da caratterizzare, nasce in una famiglia ebraica di umili radici. Il padre si fece da solo costruendo una piccola fortuna come commerciante di abiti. Grazie alle sue doti intellettuali, Robert riuscì ad avere una brillante carriera universitaria che lo portò ai vertici della ricerca scientifica, fino al punto più alto, con il leggendario progetto  Manhattan da lui coordinato che nel 1945 produsse la prima bomba atomica. Un progetto con la base operativa, scelta dallo scienziato, a Los Alamos, una città nell’omonima contea nel New Mexico, USA. Per evitare fuga di informazioni, a Los Alamos vi era un’attenzione particolare per la sicurezza e il generale Groves, inventore del Pentagono, teneva sottocchio tutti i partecipanti al progetto per il timore che fossero in qualche modo simpatizzanti con le idee del comunismo. La Guerra fredda stava per diventare una realtà, anche se non era ancora finita la Seconda Guerra Mondiale. Fra spie, controlli, pedinamenti e sospetti da ‘caccia alle streghe’, il gruppo di Oppenheimer riuscì a realizzare il progetto della bomba atomica che poi portò alla tragedia dei due bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki.
Questo libro di quasi novecento pagine è dedicato alla costruzione di quell'ordigno, al quadro storico sociale in cui nacque l’esigenza di cambiare per sempre la storia degli armamenti, ma soprattutto alla figura del genio americano. Per strana coincidenza, a partire dai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, Oppenheimer aveva lasciato crescere in sé la vaga premonizione che qualcosa di oscuro e infausto lo aspettasse. Alcuni anni prima, alla fine degli anni Quaranta, proprio nel momento in cui nella società americana aveva raggiunto lo status di vera icona, sia come lo scienziato più rispettato e ammirato, sia come il consigliere politico più noto della sua generazione (era stato persino immortalato sulle copertine delle riviste «Time» e «Life»), Oppenheimer aveva letto il breve racconto di Henry James 'La bestia nella giungla'. Quella storia di ossessione e di tormentato egocentrismo, in cui il protagonista è perseguitato dalla premonizione che lo attenda «qualcosa di raro e di strano, prodigioso forse e terribile, qualcosa che lo avrebbe colpito […] presto o tardi» lo aveva fortemente impressionato. Qualunque cosa fosse, sapeva che sarebbe stato sopraffatto (nella prefazione del libro).

Il libro è presente nelle raccolte di bct in sala Infodiv. alla collocazione DIV 539.7.BIR.1
Una riflessione è d’obbligo: la scienza applicata alle armi ci fa vivere in bilico, su di un filo così sottile, che solo la presa di coscienza delle sue conseguenze forse ci tiene ancora in vita. Quanto deve il potere alla scienza e viceversa? Ma siamo sempre sull’orlo del precipizio. 
MRC