Pampepato

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Dal panpepato narnese, della sua ‘esportazione’ a Ferrara e altre storie, di Francesco Bussetti (Il Formichiere, 2020); Il pampepato di Terni, a cura della Camera di commercio di Terni, 2020

Pampepato

L’otto dicembre segna l'inizio ufficiale delle festività natalizie nel nostro Paese e in moltissime cucine ternane è tempo della preparazione del pampepato, dolce per eccellenza della ‘Conca’. Le ricette possono variare di casa in casa, ma gli ingredienti fondamentali sono gli stessi. Nel 2020 il prodotto è stato insignito del marchio IGP (Indicazione geografica protetta). Due pubblicazioni tracciano la storia di questa golosità del nostro territorio.
Del Panpepato narnese, della sua “esportazione” a Ferrara e altre storie’ (Il Formichiere, 2020) di Francesco Bussetti ci dice che questo dolce tipico era presente a Narni già nel diciottesimo secolo. Giovanni Eroli, uomo illustre narnese ne descrive gli ingredienti senza fare alcun cenno alla preparazione. Amante della cucina, il marchese Eroli, “gastronomo dilettante”, riferisce di ricette che venivano preparate in quel territorio ma anche di alcune create da lui.
Nella pubblicazione curata e edita nel 2020 dalla Camera di commercio di Terni troviamo forse il trattato più completo sul pampepato ternano: ‘Il pampepato di Terni, la straordinaria modernità di un dolce antico’. In essa sono raccolti contributi e note. I materiali, frutto di una ricerca accurata negli archivi pubblici e privati, nelle biblioteche, nei cassetti delle dispense e nella memoria popolare, permettono di conoscere in modo esaustivo questa prelibatezza. Nel corso dei secoli la dicitura ‘panpepato’, cioè pan pepato, significava un pane arricchito e farcito con spezie e cioccolato consumato nel periodo di festività natalizie. Ne troviamo menzione fin dagli inizi del 1900 nelle poche trascrizioni che riportano il nome scritto con la lettera ‘n’, panpepato, sia nel memoriale di Giovanni Eroli del 1840 che nel ricettario di Del Vitto risalente ai primi anni del 1900 ed anche nel quadernetto dal titolo ‘La cuoca di Maria Corvatta’ del 1809. Con il passare degli anni, cominciò a essere sempre più denominato ‘pampepato’ grazie certamente alle regole grammaticali della lingua italiana che chiedono il nesso ‘mp’ ma anche ad una maggiore corrispondenza nel parlato. Sono molte le notizie di carattere storico-sociale, le curiosità e le ricette sul dolce più amato dai ternani che appassionano non solo gli storici, ma anche i ghiottoni della prelibatezza. Leggi tutto
MRC