Pier Paolo Pasolini: un’icona che resiste al tempo

Leggerissimeletture

Così scrivono di lui

Caro Pier Paolo

Cento anni fa, il 5 marzo 1922, nasceva a Bologna Pier Paolo Pasolini, scrittore, poeta, regista, drammaturgo, pittore:  “un letterato […] cui la letteratura non bastava. Scriveva con i pennelli, con la macchina da presa, con il proprio corpo. Era il più popolare degli ossimori di cui si è nutrita la nostra letteratura del Novecento” (Ernesto Ferrero, La Domenica del Sole 24 ore, 27 febbraio 2022).
“Pasolini affida a tutto il suo lavoro il compito di interpretarne i momenti particolari”, scrisse Franco Fortini nel 1959 quando Pasolini non aveva ancora quarant’anni. Lui “ama giocare un’opera contro l’altra, accentuando le differenze perché più interessante emerga, ricomponendole, il ritratto dell’autore”, così Walter Siti, uno dei più grandi studiosi dell’autore, curatore delle opere complete di Pasolini per la collana I meridiani di Mondadori, nell’introduzione a Romanzi e racconti.
La critica non è stata tenera nei confronti della sua opera letteraria. Angelo Guglielmi, nell’intervista di Simonetta Fiori sul numero di Robinson interamente dedicato a Pasolini (26 febbraio 2022) la definisce  “costellata da incompiutezze e fallimenti. […] Come narratore non aveva sufficiente pazienza e la sua tematica era molto limitata”. Anche se poi ammette: “Ho imparato ad amarlo. Con lui sono stato feroce […] ma oggi l’ho rivalutato. […] Non c’era cosa che non sapesse fare. I giovani avvertono un istintivo interesse per la forza della sua personalità, anche se dubito che l’abbiano letto. E certo la sua fama è stata resa eterna dalla misera disgraziata fine”.
Anche come poeta viene giudicato tuttora in maniera controversa: “Come regista, nei suoi primi film, Accattone e Mamma Roma, fu più poeta che come poeta” (Alfonso Berardinelli, Il Venerdì di Repubblica, 11 febbraio 2022).
Pasolini resta, tuttavia, lo scrittore più rappresentativo dell’Italia della seconda metà del secolo scorso e sa ancora arrivare al cuore dei lettori. Ha prefigurato la crisi della nostra civiltà, nonostante rimpiangesse un passato puro e primitivo, irrecuperabile. I suoi romanzi vengono tuttora letti e non solo nelle scuole. Le sue poesie in friulano, una lingua d’elezione legata alla famiglia materna, sono scritte in una lingua così viva, benché priva di tradizione scritta, che ancora parla al nostro presente.
Oggi Pasolini continua a far parlare di sé in tanti  e spesso antitetici modi.  Per aiutarci a capire chi è stato veramente può essere d’aiuto Dacia Maraini, che gli è stata amica nella seconda parte della sua vita. Caro Pier Paolo, pubblicato il 3 marzo da Neri Pozza, è un libro “fatto di sogni e di ricordi” in cui, sotto forma di lettere immaginarie, Pasolini ci viene restituito, con un tono affettuoso, in tutta la sua vitalità  e le sue tante contraddizioni.

bct ha dedicato a Pier Paolo Pasolini una bibliografia.