In scena!
La Scala racconta, di Giuseppe Barigazzi (Hoepli, 2024)
Silenzio in sala, si abbassano le luci, buio, sipario… si va in scena!
‘La Scala racconta’ di Giuseppe Barigazzi nella nuova edizione riveduta e ampliata a cura di Silvia Barigazzi (Hoepli, 2024) è un corposo volume che esamina da un punto di vista storico e artistico le vicissitudini di uno dei più grandi teatri al mondo: il Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala, semplicemente noto come Teatro alla Scala e colloquialmente chiamato La Scala. Il teatro scaligero ospita da duecentoquarantasei anni i principali artisti nel campo internazionale dell'opera, del balletto e della musica classica. L’edificio fu progettato da Giuseppe Piermarini e inaugurato il 3 agosto 1778 con l'opera ‘L'Europa riconosciuta’ composta per l'occasione da Antonio Salieri.
Per molto tempo, all’inizio di una vita che ha oltrepassato i due secoli, la Scala è stata tutto questo: teatro e luogo di ritrovo, assolutamente necessari, più il secondo del primo, alla nobiltà milanese (a pagina 2 del libro). La storia ha intrecciato alla Scala tanti fili: quelli che passano per il palcoscenico, che riguardano la storia della musica e dello spettacolo, e quelli che seguono percorsi che precedono l’apertura del sipario oppure vi si accompagnano come il nostro vivere civile, il nostro costume, la passione politica, l’amore, la trasformazione della società milanese, il modo di gestire il teatro e di infondergli quella carica di professionalità per cui già nel 1816 Stendhal emetterà la sentenza terribile, «Corro a quello che è il primo teatro del mondo» (a pagina 3 del libro).
Il volume racconta ogni aspetto di questo santuario della cultura. La sua lettura non è impegnativa come per un dotto manuale, piuttosto è accattivante come una narrazione. Da leggere proprio come racconto; o meglio, da considerare come una Scala narrante in prima persona. Sta sui documenti accertati, e la fluidità narrativa la rende agevole, senza artifizi o vezzi letterari. Neppure la annebbia alcuna vocazione ideologica. È l’esteso reportage di un giornalista-scrittore, agilissimo per una lettura senza soste. Nell’adesione non esornativa al grande tema, corre nella scrittura il tipico amore emilianlombardo. Pur nello sguardo di una Scala aperta all’Europa (e oltre), appunto nei modi narranti fiuti un odore miscelato tra Ducato parmense e Repubblica Cisalpina (Cenni introduttivi alla prima edizione di Gianandrea Gavazzeni luglio 1984, a pagina XVI del libro).
A partire dal 1984, il libro ha avuto molte edizioni, con continui aggiornamenti. Da autentico longseller è sempre andato puntualmente esaurito. Per la prima uscita, scrisse una dotta introduzione Gianandrea Gavazzeni, grande musicista, testimone e gentiluomo scaligero (nella premessa a pagina XIII).
Dopo la morte dell’autore, la continua richiesta di copie ha spinto la casa editrice Hoepli a pubblicarlo nuovamente in una edizione arricchita e aggiornata a cura di un’autrice molto vicina a Barigazzi, quindi ha preso nuova vita per mano di Silvia Barigazzi, figlia e allieva di Giuseppe.
Se volete appassionarvi alla lunga e affascinante storia di un Teatro - con la lettera maiuscola! - leggete il libro presente nelle raccolte della sala Cinefonoteca, alla collocazione DIV 792.5.BAR.1
Si apra il sipario!
MRC