InTERNati
Il Decamerino della quarantena
di Flavio Frontini -
6. Memorie dal soprassuolo.
Di mio nonno ho invece ereditato una quantità di colletti bianchi di celluloide dura sui quali si legava il cravattino in uso in quel tempo.
5. Mentre mio figlio fa allenamento in terrazza, io mi consolo della mia reclusione leggendo e rileggendo un libro di un’originalità rara, consistente nell’autobiografia “Terra Matta”, scritto dal semianalfabeta siciliano Vincenzo Rabito che, nel 1968 si è chiuso a chiave nella sua stanza, scrivendo a macchina, in sette anni, la sua travagliata vicenda di vita. Essa, definita da Andrea Camilleri “Un manuale di sopravvivenza involontario e miracoloso”, ha vinto il Premio Piave - Banca Toscana nell’anno 2000. Solo un microscopico neo: manca la traduzione di alcuni termini dialettali. Ne suggerisco la lettura per la straordinaria forza narrativa che la contraddistingue.
4. Confesso che sono un inTERNato privilegiato perché, avendo una terrazza di 7 metri per 11, nessuno mi può guardare mentre sto nel mio gabinetto di decenza, come invece avviene nel caso di palazzi troppo vicini.. In più, dai miei balconi che danno su via Corona, posso vedere la chiesa sconsacrata di San Tommaso (costruita poco dopo l’anno mille) con accanto la lapide chiamata “Incredulità di S. Tommaso” che fa il pari con il detto dialettale ternano “San Tomassu, quillu che nun vidde e nnun ce crese”. Io non ho alcun merito nell’aver un panorama cittadino così interessante dal punto di vista storico-artistico perché questa situazione la devo esclusivamente al caso. Al coronavirus debbo invece la possibilità di potermi soffermare quanto voglio a guardare il tutto con il consenso di chi impone lo “stare a casa”.
3. Un tempo, la parola cane – sia come sostantivo che come aggettivo – era senz’altro dispregiativa; non per caso, ne sono derivate varie parolacce come canaglia, cagnara, cagnesco eccetera. Il suo uso come aggettivo, diventava poi il massimo dello spregio se accostata a Mondo, Madonna, Dio e simili. Oggi, essendo il cane il massimo animale d’affezione – simbolo di fedeltà e di amore – viene spesso promosso al rango di essere umano (Amore, vieni da mamma / papà! ecc.) Questo amore, come ogni altro amore, ha un costo non indifferente che però, nel tempo del virus Corona può trasformarsi in un utile: sembra ci sia infatti chi chiede brevemente in affitto il cagnolino altrui per poter passeggiare impunemente varie volte in più, rispetto alle disposizioni governative che limitano le uscite possibili solo a quelle imprescindibili (lavoro, spesa e poche altre). I tempi cambiano …
2. Nel dialetto ternano esistono varie parole – in gran parte risalenti al volgare dei primi secoli – che terminano in –anza od in –ènza. Vediamo: timènza = timore, callanza = protezione, paranza = parità , uguaglianza, eccetera. Guardiamo ancora dentro la nostra prima lingua e troviamo ‘ncuntranza = incontro. Fà ‘na trista ‘ncuntranza significa fare un cattivo incontro, incontrare chi non si voleva incontrare. Tuttavia, vediamo come, talvolta, un’imposizione mal sopportata – od accettata a ccollu stortu – possa tradursi in una buona cosa. E’ questo il caso dell’ubiquitario e strillato comando governativo “stai a casa” che può farti evitare – anzi, è quasi sicuro, vista la pochissima gente in giro – di fare brutti incontri, nonché scongiurare pessimissimi contagi.
1. "Il giorno prima che il governo ordinasse gli arresti domiciliari generali per coronavirus, io mi ero accorto di avere i capelli un po’ troppo lunghi. Avendo però visto che il mio barbiere aveva vari clienti in attesa, stabilii di andarci il giorno dopo (1o marzo scorso) per essere in ordine per la domenica successiva non così lontana. Ora, visto che la riapertura dei negozi – barbieri compresi – è stata rinviata sine die, temo che, alla fine, mi ritroverò ad uscire di casa sembrando, per via dei capelli lunghi e bianchi, un’edizione aggiornata dell’abate Faria, fuggito dall’isola di Montecristo ed approdato, chissà come, a Terni".
E tu, di che libro sei? Raccontaci avventure e letture della tua quarantena (max 1000 caratteri) e invia il testo a laura.pescetelli@comune.terni.
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